Auto ibride, in Giappone c’è un fondo per sostenerle

17 Luglio 2017

I più cinici potrebbero dire che la raccolta di 800 mila dollari (totali) da parte delle quattro delle più grandi case automobilistiche del Giappone sia solo un errore di arrotondamento. Eppure, Toyota, Nissan, Honda e Mitsubishi, insieme con la Banca di Sviluppo del Giappone, stanno mettendo questi fondi a buon uso.
La scorsa settimana le cinque entità hanno fondato ufficialmenteNippon Pay Tax LLC, una azienda nata per promuovere veicoliplug-in in tutto il Giappone grazie all’aiuto di 80.000.000 ¥, pari a circa 786 mila dollari USA. Tali fondi saranno utilizzati per aiutare gli imprenditori a distribuire stazioni di ricarica in negozi, aree di servizio autostradali ed altri luoghi che renderanno più facile la vita ai conducenti di veicoli plug-in (Toyota, Honda, Mitsubishi e Nissan, ovviamente). Le case automobilistiche hanno sottolineato che questa alleanza strategica sarrebbe potuta nascere già l’anno scorso, quando hanno detto di aver voluto lavorare con il governo giapponese per passare da tre caricatori pubblicamente accessibili del Paese a circa 17.000 unità.

Soluzione di continuità
Non sono stati resi noti gli obiettivi per quanto riguarda il numero di stazioni di ricarica, ma, in una mossa simile al sistema EZ presente negli Stati Uniti, ilNippon Service Charge prevederà anche carte di ricarica universalmente accettate e disponibili entro la fine del anno ai conducenti di tutti i veicoli plug-in di quei brand che renderanno il processo di carica “un po’ più di una soluzione di continuità”.