Ladro ruba auto e durante la fuga autovelox lo multa. Ma il volto rimane segreto per… privacy

17 Luglio 2017

Il 15 ottobre di quest’anno un quarantottenne di Cremona, Alessandro Bassi, si è visto recapitare a casa una multa per eccesso di velocità: l’infrazione era stata commessa il giorno 10 dal ladro che gli aveva rubato il Fiat Doblò proprio durante il momento della fuga. Ma per la legge italiana non è possibile vedere il volto del ladro, nonostante la foto potrebbe far risalire alla identità del furfante per questioni di tutela della riservatezza!

L’uomo di Cremona ha così iniziato il suo post su facebook stamattina: “Questa mattina mi è arrivata una multa… Per la precisione un autovelox”. Soltanto che la “sfogliatella” era proprio per il malcapitato Alessandro, al quale era stata appena rubata la macchina qualche ora prima.

Ecco la risposta dei vigili urbani di Cremona: “Non ci possiamo fare proprio nulla – spiegano al  IlFattoQuotidiano.it  – è il ministero stesso che, in fase di omologazione dello strumento, prevede che nelle riprese frontali si debba annerire il volto del conducente. Resta comunque il primo caso di questo tipo che mi capita di affrontare in 35 anni di carriera”.

E’ presumibile che alla guida del Doblò ci fosse il ladro, “ma potrebbe esserci una persona, in perfetta buona fede, a cui il malvivente ha prestato il mezzo”, dice ancora Sforza. La polizia locale, a dire il vero, non si è limitata a rispondere al cremonese che non c’era nulla da fare: ha infatti contattato la ditta costruttrice dell’autovelox per approfondire la questione. Nulla di fatto: lo strumento è questo e funziona così.

Alessandro  però non si ferma alle parole dei vigili urbani e subito si reca dai carabinieri, i quali gli danno una risposta simile a quella dei vigili urbani: “Solo con un provvedimento della magistratura, per esigenze investigative, è possibile conoscere l’identità della persona fotografata”.

Il post su Facebook di Alessandro ha un post scriptum: “Nel caso (remoto) dovessi trovare il ladro sulla mia macchina non potrei nemmeno dargli un calcio in culo. Egli infatti mi potrebbe denunciare e sarei così costretto a pagargli i danni fisici e morali”.