tutti i termini automobilistici che iniziano con la lettera "C"

17 Luglio 2017

Cambio – Congegno impiegato su autoveicoli, automotrici, biciclette, atto a variare il rapporto di trasmissione e quindi le caratteristiche della coppia motrice che arriva alle ruote. Il suo impiego è stato dettato da uno dei difetti congeniti dei motori a scoppio: la scarsa disponibilità di coppia a bassi regimi. Quindi per far partire l’auto c’è bisogno di un opportuno moltiplicatore di coppia, quale è appunto il cambio. Esistono vari tipi di cambi: C. discontinui o a salti di velocità, o a gradini, quelli realizzati per lo più mediante accoppiamenti d’ingranaggi, per ottenere una variazione discontinua della velocità (c. a treni dentati scorrevoli, c. a innesti, c. a gradini); C. continui o progressivi, quelli in cui la variazione tra le velocità è continua (c. a frizione, c. idraulico, c. a cinghia, c. elettrico). C. automatici, in cui la variazione del rapporto di trasmissione avviene senza l’intervento dell’operatore; sono adottati in alcune moderne autovetture, perché ne semplificano la guida.

Campanatura – L’inclinazione che si dà alle razze delle ruote degli autoveicoli rispetto al piano del cerchio (con cui formano un angolo detto angolo), in modo da attribuire alla ruota maggiore rigidità.

Canali dell’ABS – Sono così chiamate le elettrovalvole impiegate per modulare la forza frenante sulle ruote in caso di intervento da parte dell’ABS. Più erroneamente vengono inglobati in tale definizione anche i sensori di tale dispositivo, i quali hanno il compito di rilevare il bloccaggio delle ruote o il loro imminente arresto. Di norma gli ABS più evoluti possiedono quattro canali attivi e quattro elettrovalvole per la modulazione della frenata. Tuttavia alcune case per ridurre i costi prevedono l’impiego di due sensori e due elettrovalvole, che in pratica intervengono solo sulle ruote anteriori.

Candela (di accensione) – Nei motori a scoppio a combustione interna, organo costituito essenzialmente di un isolatore tronco-conico di porcellana o steatite, con due elettrodi tra i quali scocca la scintilla per l’accensione della miscela carburante.

Cappelliera – Zona sottostante il lunotto che funge da ripiano portaoggetti. Il suo nome deriva appunto da sul primordiale scopo, cioè quello “custodire” le cappelliere di un tempo. Molto importante è non riporgli sopra oggetti contundenti o voluminosi. Ricordiamoci che in caso d’incidente questi sarebbero i primi oggetti a finirci addosso, inoltre è importante lasciare sempre la visibilità posteriore al guidatore e pertanto evitare giubbotti o altro.

Centro di rollio – Più che di centro di rollio bisognerebbe parlare di asse di rollio, poiché esiste un centro di rollio sia per l’avantreno che per il retrotreno. Pertanto l’asse di rollio unisce detti punti e indica l’asse attorno al quale avviene appunto il rollio della vettura.

Cinghia – Organo flessibile, comunemente detto cinghia di trasmissione, in forma di nastro chiuso (di spessore, larghezza e costituzione assai varî a seconda degli usi), che ha la funzione di trasmettere il movimento da un elemento all’altro di una macchina. Esisto svariate tipologie di cinghie: cinghie piatte, cinghie che servono a trasmettere il moto tra alberi paralleli o sghembi muniti di pulegge; cinghie a sezione trapezoidale, cinghie che corrono entro pulegge a gola o a V, molto diffuse, spec. per la trasmissione di piccole e medie potenze.

Circuito freni sdoppiato – Per motivi di sicurezza orami tutte le vetture adottano un circuito freni per così dire doppio. Infatti in alcuni punti strategici i tubi dell’impianto diventano due e quindi in grado di far funzionare l’impianto anche in caso di mal funzionamento. Tuttavia la potenza frenante diminuisce di molto (anche a causa della perdita di liquido) e quindi la vettura si arresta in maniera assolutamente poco efficace. Secondo la normativa DIN 7400 esistono varie tipologie di circuiti freno sdoppiati. Vediamoli in dettaglio: “TT” i circuiti frenanti posteriori e anteriori sono indipendenti; “K” il circuito è concepito a forma di X, nel senso che ogni circuito frena una ruota anteriore e una posteriore ma in posizioni opposte; “HT” il circuito di emergenza frena solo le ruote anteriori mentre quello standard ovviamente tutte e quattro; “HH” entrambi i circuiti intervengono su tutte le ruote.

Complanare (strada c.) – Strada che affianca un’altra strada e ne segue l’andamento. Tuttavia il suo compito è diverso da quello della strada principale; un esempio sono le carreggiate che costeggiano le superstrade o le tangenziali, che appunto servono a far defluire il traffico per così dire locale.

Contachilometri – Strumento totalizzatore dei chilometri percorsi da un veicolo, normalmente associato al tachimetro in un unico corpo; negli autoveicoli è costituito da un contagiri azionato da un albero flessibile che prende il moto dalla scatola del cambio tramite un adatto ingranaggio a pignone.

Contagiri – Strumento atto a rilevare il numero di giri compiuti in un dato tempo da un corpo rotante; nella sua forma più semplice, consiste di un alberino che si rende solidale con il corpo rotante e che, attraverso una conveniente trasmissione, fa rotare un disco sulla periferia del quale si leggono, in corrispondenza di un indice, i giri compiuti dall’alberino in un intervallo di tempo misurato con un contasecondi. Sono impropriamente, ma correntemente, così chiamati anche quei tachimetri che nelle automobili, motociclette, ecc., misurano istantaneamente il numero dei giri dell’albero motore nell’unità di tempo (in genere al minuto).

Convergenza – E’ così definito l’intenzionale orientamento delle ruote dell’asse anteriore in modo che non siano perfettamente parallele. Questo serve a migliorare la stabilità della vettura e a contrastare gli angoli di deriva causati dai pneumatici.

Coricamento – Fenomeno dovuto al rollio della vettura che a causa di questo appunto si “corica”. Se il coricamento è eccessivo e viene superato il punto di equilibrio dinamico della vettura si può arrivare al ribaltamento…pertanto molta attenzione!

Crash Test – Un crash test è letteralmente una “prova d’urto” che viene effettuata sia dalla case costruttrici che dagli enti di controllo sulla sicurezza. Il tutto si svolge in dei veri e propri laboratori di ricerca dove il crash viene ripreso e “visto” da innumerevoli occhi elettronici (sensori, videocamere ad alta velocità…) e quindi a 360 gradi.

CX – Coefficiente di penetrazione aerodinamica. Quanto più il suo valore è elevato tanto maggiore sarà la forza necessaria a far mantenere un data velocità al corpo. Quello di un cubo è pari a 1, mentre quello di una odierna vettura è pari circa a 0,3.