Le case automobilistiche unite contro gli hacker.

17 Luglio 2017

Mary Barra, presidente (CEO) di General Motors corporation, durante il Billington Global Automotive Cybersecurity Summit tenutosi a
Detroit lo scorso 22 giugno è stata molto chiara:”gli attacchi di hacker diretti verso le automobili, che sono sempre più
connesse ad internet, diventerà un ‘problema di sicurezza pubblica’ nei prossimi anni e pertanto serve una ‘alleanza’
tra le varie case e i legislatori per combattere il problema”. Infatti continua Mary Barra nel suo discorso affermando che
un evenetuale attacco da parte di un Cyberbullo non riguarderebbe soltanto la singola casa produttrice, ma è un problema per ogni
produttore in tutto il mondo, è una questione di sicurezza pubblica.

Per il momento in realtà non si sono avuti attacchi veri e propri da parte di hacker relativi al mondo delle automobili; sono soltanto
possibilità, ma è bene che le case ne stiano parlando per evitare oltre che disservizi agli automobilisti coinvolti, problematiche
molto più serie. Comunque già parecchi produttori hanno fatto cerchio sul problema e hanno stabilito linee molto più sicure sulla
telematica a bordo delle automobili.

Ad oggi i casi concreti di “hackeraggio di automobili” sono limitati ai furti, circa 16 al giorno nella sola Londra,
così come riporta Scotland Yard, e un dipendente deluso che ha bloccato 100 auto in una volta grazie a Austin, in Texas,
ma la minaccia, ha sottolineato Mary Barra, è reale. “Gli scenari minacciosi sono in continua evoluzione – ha affermato –
e gli attacchi diventano sempre più sofisticati ogni giorno”. Infine Pochi mesi fa anche l’Fbi ha emesso un bollettino
preoccupante, in cui si afferma che le automobili sono ‘sempre più vulnerabili’ agli hacker.