Nel cremasco le prostitute devono vestire i giubbini catarinfrangenti

17 Luglio 2017

Fate attenzione voi che guidate lungo una strada provinciale nei dintorni di Spino d’Adda (Cremona): se vedete una donna con addosso il giubbino catarifrangente… beh, potrebbe non aver bisogno di aiuto. Questo perché l’amministrazione comunale ha pensato di introdurre un’ordinanza del tutto singolare per circoscrivere il fenomeno della prostituzione: le lucciole dovranno vestire il giubbino catarifrangente e non potranno indossare minigonne, pena una multa di 500 euro e la segnalazione alla Procura in caso di recidiva (due violazioni in sei mesi).
 
Paolo Riccaboni, sindaco della città, ha spiegato che in tal modo che le prostitute saranno meglio visibili dalle Forze dell’Ordine. Allo stesso tempo – leggiamo su Il Fatto Quotidiano – il provvedimento serve per renderle meno desiderabili agli occhi dei clienti, i quali verranno frenati dall’abbigliamento più casto.
 
Il giubbotto dovrà essere indossato per tutta la giornata e l’obbligo di vestire i pantaloni sussiste dalle 18 alle 8 di tutti i giorni, ma entrambi i provvedimenti si applicheranno esclusivamente lungo le strade provinciali della zona. L’idea lascia tiepido Giancarlo Carraro, capitano dei carabinieri di Crema, secondo cui al momento non vi è un’urgenza così impellente da rendere obbligatorio il provvedimento. Carraro si riferisce all’esempio di San Genesio, nelle vicinanze, dove però “un’ordinanza simile si riferiva a fatti gravi che riguardavano quel contesto. Nella nostra zona il fenomeno è contenuto: non ci sono atti di violenza contro le prostitute o episodi di donne investite”.