OLTRE 3 MILIONI AUTO IN CIRCOLAZIONE SENZA MANUTENZIONE

17 Luglio 2017

Sono oltre tre milioni le auto circolanti su cui non viene fatta nemmeno la manutenzione ordinaria. Il dato choc emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione della compagnia assicurativa online Direct Line, che ha intervistato un campione di oltre mille automobilisti.

Dall’indagine – precisa una nota – risulta che gli italiani sono consapevoli della necessità di fare manutenzione al proprio mezzo, sia per una questione di sicurezza che di mantenimento in vita dell’auto, tuttavia il 12% del campione dichiara di non fare nessuna manutenzione alla propria vettura a causa dei costi troppo alti e per il fatto che l’auto è vecchia e per cui non vale la pena investirci soldi. Riguardo ai costi di manutenzione, se nel 2012 era solo il 34% a giudicarli cari, oggi questo dato è addirittura triplicato ed è arrivato al 93%. Risulta infatti sempre più diffusa in Italia l’abitudine di organizzarsi e occuparsi da soli della manutenzione della macchina (60%). Analizzando i dati più nel dettaglio si nota che il 23% ricorre sempre al fai da te, il 17% solo per le cose più semplici, il 13% affida la manutenzione al partner, mentre il 7% si occupa direttamente solo delle operazioni ordinarie, senza quindi intervenire sullo smontaggio e relativa sostituzione di parti meccaniche.

Inoltre risulta che se nel 2012 il 94% degli italiani giudicava il tagliando assolutamente necessario, questa percentuale è scesa nel 2015 al 69%. Nello specifico, fra questi il 40% degli intervistati sostiene che sia imprescindibile per la sicurezza e il 29% che sia connaturato alla vita della macchina. New entry nel 2015 la percentuale degli sfiduciati che adempie comunque ai proprio obblighi, ma che considera inutili le spese relative alla manutenzione dell’auto (19%). Il 7% dichiara che avendo una vecchia vettura non vale più la pena investirci denaro. Fortunatamente, infine, solo il 5% del campione dichiara di non curarsi più della manutenzione dell’auto, sottovalutando il fattore di rischio che ne deriva.