UNRAE, IN ITALIA 26.000 VEICOLI INDUSTRIALI PERSI IN 5 ANNI

17 Luglio 2017

“La logistica e il trasporto rappresentano, infatti, una determinante per il sistema produttivo in Italia, Paese al 4° posto nelle esportazioni mondiali”. Lo ha detto Giancarlo Codazzi, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, oggi a Modena nel corso della conferenza stampa sul settore. “Non possiamo permetterci una fiscalita’ e costi di gestione non competitivi ed il comparto va considerato come strategico per il sistema economico italiano”, ha proseguito il presidente. In occasione della conferenza e’ stata presentata una ricerca realizzata per l’UNRAE da GiPA Italia su “L’esodo dell’autotrasporto dall’Italia e l’impatto sull’economia della filiera”, presentata dal direttore generale Marc Aguettaz. La sofferenza del settore dell’autotrasporto. Il comparto dell’autotrasporto, linfa del sistema economico del Paese, ha risentito profondamente dell’andamento economico negativo, che ha comportato nei 5 anni di analisi (2008-2013) una perdita di quasi 9 punti di PIL. In tale contesto la percorrenza dei veicoli delle flotte italiane e’ calata nello stesso periodo del 25%, il trasporto di merce su strada si e’ ridotto del 35% ed il consumo di carburante (al netto del gasolio per le autovetture) e’ calato del 37%. Nello stesso tempo le percorrenze autostradali dei mezzi pesanti sono calate solo del 14,5%, primo segnale di dati discordanti relativi al trasporto su gomma in Italia. Tutto questo ha portato ad una contrazione dell’occupazione per tutta la filiera di 197.000 posti di lavoro, pari a 90 volte i dipendenti dell’Alitalia e a 360 volte quelli delle acciaierie di Terni. Senza contare che 90.000 di questi posti di lavoro sono da attribuire a padroncini che non hanno potuto beneficiare di alcun ammortizzatore sociale.

L’Italia ha perso il 12% delle aziende con oltre 6 mezzi. In particolare, la crisi ha portato 2.000 flotte del trasporto merci a cessare l’attivita’, alcune a seguire la via della Fusione, della Trasformazione o dell’Esodo di tutta o parte della flotta, con conseguenze evidenti sulla perdita di gettito per l’Erario. Le principali difficolta’ citate dagli operatori che hanno delocalizzato all’estero riguardano, in primis, i costi di gestione (lavoro, carburante), la pressione fiscale e le difficolta’ burocratiche. Inoltre, una parte ha scelto tale via per ampliare il proprio raggio di azione. Tutta questa totale improduttivita’ ha portato una forte contrazione delle entrate per lo Stato: quasi 10 miliardi di euro da accise sui carburanti, 420 milioni di euro di mancati introiti di IRAP, a cui andrebbe aggiunto il mancato contributo IRPEF per i 197.000 posti di lavoro persi, la perdita di 61 milioni di euro di IPT e di 1,3 miliardi di euro di oneri sociali. Cifre da manovra economica. A cio’ va aggiunto che negli ultimi 5 anni sono andate perse circa 5.200 immatricolazioni all’anno di veicoli registrati all’estero, con una perdita media annua per lo Stato di 1 miliardo di euro. Le richieste UNRAE. Sulla base delle considerazioni presentate nello studio, Giancarlo Codazzi ha lanciato le proposte che l’Associazione indirizza agli Organi Istituzionali.

“E’ necessario effettuare interventi mirati e puntuali per un’efficace defiscalizzazione delle attivita’ legate all’autotrasporto – afferma il presidente Codazzi -. Mi riferisco, in particolare, alla fiscalita’ diretta ed indiretta sulle attivita’ di impresa, nonche’ a quella sul lavoro. Inoltre e’ necessario intervenire a livello europeo per la definizione armonizzata di un salario minimo per i lavoratori dell’autotrasporto, al fine di evitare la pratica del dumping sociale e la confusione sul trattamento previdenziale, garantendo inoltre il rispetto delle regole di sicurezza del lavoro”. “Infine – conclude Codazzi – liberalizzare il noleggio senza conducente dei veicoli adibiti al trasporto di merci con massa complessiva superiore a 6t, allineando il sistema italiano a quello degli altri Paesi europei, al fine di assicurare la massima possibile flessibilita’ delle Aziende di autotrasporto e consentendo un piu’ accelerato ammodernamento del parco”. E rivolgendosi a tutti i presenti: “Se condividiamo quanto ascoltato: cause, conseguenze e soprattutto le possibili soluzioni, perche’ non metterle in atto?”.