Pneumatici fuorilegge

17 Luglio 2017

Il pneumatico come primo elemento di sicurezza attiva. C’è questo alla base della campagna “Vacanze Sicure 2010” che ha visto coinvolte cinque Regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Puglia), nei mesi di aprile, maggio e giugno per un totale di quasi 10.000 controlli sullo stato degli pneumatici di vetture, mezzi pesanti per trasporto merci e persone, mezzi commerciali per il trasporto leggero (VAN), nonché camper. Un’indagine circoscritta a a queste sole Regioni d’Italia perché queste rappresentano la principale direttrice del trasporto su gomma nel nostro Paese, secondo solo alla Gran Bretagna con 731 autocarri per ogni km di autostrada.

PNEUMATICI ANCORA TROPPO LISCI
I risultati dell’indagine sono stati elaborati dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze e sono stati presentati oggi a Roma. Un primo dato confortante è che su 5.000 vetture controllate si è dimezzato il numero di auto con pneumatici lisci: la percentuale di vetture fuori legge è risultata compresa tra il 3 e il 5%, mentre i risultati della prima indagine effettuata nel 2003 rilevarono una percentuale dall’8 al 10%. Questi numeri non sono comunque un traguardo da considerarsi soddisfacente visto che, se rapportati al parco circolante italiano, darebbero luogo ad oltre un milione e mezzo di auto fuori legge. Il codice della strada prevede che il limite di profondità del battistrada sia superiore ad 1,6 mm sia per auto, autocarri leggeri e pesanti, camper, ecc., mentre per le moto il limite di legge è 1mm.

IN CALO GLI PNEUMATICI NON OMOLOGATI
Quasi scomparso, sulle vetture, il fenomeno degli pneumatici non omologati. Un risultato eclatante visto che solo qualche anno fa a Milano, ad esempio, erano state rilevate percentuali di non omologazione del 20% su 5.000 motocicli controllati. Troppe ancora le vetture con pneumatici danneggiati visibilmente (3% medio) con picchi locali sino al 5%. Si tratta di tagli, ernie, ecc. che compaiono sul fianco del pneumatico a seguito di un urto contro elementi esterni (marciapiede, buca a spigolo vivo). Questi danneggiamenti possono costituire l’anticamera di un cedimento strutturale in marcia a maggior ragione circolando a pieno carico in estate, con gomme sotto gonfiate che producono un surriscaldamento delle temperature interne. In tali casi è necessario recarsi prontamente dal gommista e farsi sostituire la gomma. In aumento invece la percentuale di vetture (dal 2 al 4%) che viaggia con pneumatici non omogenei. Il Codice della strada prescrive che su uno stesso asse debbano essere montati pneumatici identici sia per caratteristiche riportate sulla carta di circolazione (misura, indice di carico, codice di velocità), sia per marca, modello, ecc..

L’IMPORTANZA DEL “CAMBIO DI STAGIONE”
Numerose le vetture con pneumatici invernali ancora montati (dall’8.6% per i mezzi italiani al 13.6% per gli esteri). E’ buona norma ricordare che gli pneumatici invernali danno le migliori prestazioni quando le temperature scendono sotto i 7 gradi centigradi e purtroppo anche all’estero, per ragioni di disattenzione, non sempre vengono effettuati i doverosi cambi di stagione tra aprile e maggio. Inaspettate le quantità di vetture non revisionate: quasi il 4% le italiane e addirittura attorno al 10% le estere. Tale differenza comunque potrebbe essere dovuta ad una normativa locale diversa da quella vigente nel nostro Paese che prevede la prima revisione del veicolo dopo 4 anni dalla sua immatricolazione e successivamente revisioni di biennio in biennio.

I MEZZI PESANTI
Da segnalare è che per la prima volta è stata dedicata particolare attenzione ai mezzi pesanti. I controlli hanno interessato oltre 3.000 motrici di cui l’11% di nazionalità straniera. Il fenomeno del pneumatici liscio è ridotto al di sotto dell’1% sia sul primo sia sul secondo assale, ma sul terzo la percentuale raggiunge il 2,5% sui mezzi italiani e addirittura il 4% su quelli esteri. Gli pneumatici delle motrici risultati con danneggiamenti visibili ad occhio nudo si sono attestati al 5% sia italiani sia esteri. Va rilevato che i danneggiamenti riscontrati sulle motrici non costituiscono di per sé un elemento che può direttamente influire sulla sicurezza in quanto si tratta di prodotti con caratteristiche diverse da quelli montati sulle vetture. Le quantità di pneumatici non omologati delle motrici italiane raggiungono una quota media dell’1.3% con punte dell’1.8% in Trentino Alto Adige. Questo aspetto è praticamente inesistente sui veicoli di provenienza estera.

L’IMPEGNO DI POLIZIA E ASSOGOMMA
“Se volessimo proiettare questi dati sul parco circolante italiano, pari a circa 48 milioni di veicoli, potremmo affermare che sono milioni i mezzi che circolano con pneumatici non in piena efficienza”, ha detto Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, mentre Roberto Sgalla, Direttore del Servizio Polizia Stradale, ha ricordato che è “dal 2003 che le Forze di Polizia e la Polizia Stradale in particolare, hanno promosso, in collaborazione con Assogomma, specifiche campagne di controllo dello stato degli pneumatici e delle loro condizioni di sicurezza”.